IL CONCLAVE
I capi più influenti erano: il Farnese, l’Este, il Bonelli, l’Altemps, Ferdinando Medici e il San Sisto (Tav. XII.
Dopo vari colloqui, restò escluso il Cesi proposto dall’Altemps, Medici e Bonelli; l’Albani ebbe 13 voti; Sirleto, Castagna, Savelli esclusi. Il Farnese si riteneva ormai certo della tiara. Ma opponevasi con tutte le forze il Card. Ferdinando Medici, il quale come ultimo espediente ricorse alla candidatura del Montalto, che se ne stava dignitosamente in disparte da nessuno proposto, ma da nessuno avversato di proposito. Messosi all’opera, il Medici seppe piegare in favore del Montalto l’Este e l’Altemps, e con il loro prezioso concorso acquistò altri elettori contrari, e vinta infine l’esitazione dell’autorevole S. Sisto, riuscì prontamente, e quanto meno erasi preveduto, a spingere i Cardinali a prostrarsi ai piedi del Montalto, acclamandolo Papa. All’atto di adorazione seguì la conferma dell’ elezione per appello nominale.
Fu il mercoledì di Pasqua (21 aprile 1585), verso le otto del mattino, che il Card. Montalto, preso il nome di Sisto V in venerazione di Sisto IV che apparteneva pure all’Ordine dei Minori Conventuali montò sul seggio apostolico (Tav. I).
« L’elezione di Sisto V, scriveva al doge l’ambasciatore veneziano Lorenzo Priuli, è stimata opera dello Spirito Santo, avendo tutti i Cardinali concorso così prontamente alla sua esaltazione. Né l’ inimicizia del signor Paolo Giordano Orsini, né i passi che questo signore faceva presso il Collegio dei Cardinali, domandando loro a uno a uno, gettandosi ai loro piedi, di non far Montalto Papa, né l'avversione di tutta la Corte, che, ricordandosi la severità di Pio V, non voleva un papa monaco, non hanno potuto prevalere, poiché simili passi e simili considerazioni e più grandi ancora non possono nulla contro la volontà di nostro Signore Iddio ».