Quali furono le case acquistate da Sisto V.
Del palazzetto a Via di Parione 7, in Roma, noto comunemente col nome di « Casa di Sisto V », era rimasta oscura la storia sino al 1931. Le ricerche già fatte dal chiaro professore Giuseppe Tomassetti che, il 3 maggio e il 1° luglio 1890, stese due brevi relazioni per S. E. il generale Bernardino Serafini allora commissario regio per l’amministrazione dei beni dell’Arciconfraternita della S. Casa di Loreto dei Marchegiani, confermarono la « certa spettanza di questa casa al patrimonio domestico di Sisto V » (1).
Pel Tomassetti anche le decorazioni pittoriche interne e le sculture ornamentali del cortile pensile possederebbero « valore storico nel dimostrare con evidenza l’avere questa casa appartenuto a donna Camilla Peretti, che l’ha poi fatta ristaurare da eccellenti artisti nella fausta occasione delle nozze della sua nipote col giovine duca di Bracciano ».
Leggi tutto...
Villa Montalto
1589 Con il coordinamento di Cesare Nebbia e Giovanni Guerra la Sala Grande di Villa Montalto viene decorata.
Nel fregio della Sala Grande la componente araldica è posta in primo piano: lo stemma papale campeggia al centro del soffitto a lacunari, mentre quelli di Alessandro e Michele Peretti sono posti al centro del fregio delle due pareti lunghe.
La sala con i suoi affreschi qualifica l'ambiente come vera e propria "sala dei fasti perettiani", infatti sono raffigurate le opere di Sisto e per lui, di Michele ed Alessandro, associati al governo temporale e spirituale della Chiesa.
Oggi se ne salvano solo 14 pannelli conservati presso l'Istituto Massimo all' EUR raffiguranti le opere buone di Sisto V a cui vanno aggiunti 13 figure allegoriche in Palazzo Ricci a Roma, 2 altre nella collezione Gendel a Roma e uno stemma di Michele Peretti.
Nella parete ovest:
,
.
Nella parete nord:
,
.
Nella parete est:
,
(stemma di Michele Peretti),
,
.
Nella parete di sud:
,
,
,
,
,
.
La storia
Le vicende legate a palazzo Fiano-Almagià sono strettamente collegate con quelle della vicina chiesa di S. Lorenzo in Lucina, i cui cardinali titolari risiedevano in alcune costruzioni proprio sul luogo ove sorgerà il nuovo palazzo nelle forme attuali. Le prime notizie risalgono alla seconda metà del Duecento, quando il cardinale inglese Ugone Atratus di Eversham costruì il primo nucleo del palazzo, abitato ininterrottamente dai cardinali titolari della chiesa, tra cui, per importanza va certamente ricordato il cardinale Giambattista Cybo, futuro papa Innocenzo VIII.
Leggi tutto...