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Politica estera


Politica estera

Spetta a Sisto il merito d’aver disciplinato e resa stabile la funzione dei nunzi papali presso le corti cattoliche. Nelle carte del segretario di Sisto V, Graziani, si scoprì la minuta di una vera e propria “Carta del Nunzio”, verosimilmente dettata da Sisto, contenente le istruzioni cui il nunzio deve attenersi nelle sue funzioni: Deve studiare bene la storia del paese dove si recherà, leggere i documenti e i libri che potranno istruirlo in proposito, compresa la corrispondenza dei suoi predecessori, circondarsi di gente del luogo che goda buona reputazione e abbia retto giudizio. Usi con tutti bontà e modestia, sia di esempio di vita specchiata, adempia scrupolosamente le funzioni religiose, partecipi alle sacre cerimonie di cui ha notizia o di cui sia pregato. Nei rapporti col mondo sia accorto, mostrando dignità non disgiunta da premura e unisca, secondo i casi, severità e dolcezza. In cima a tutti i suoi pensieri debbono stare gli interessi della Chiesa, e perciò egli è tenuto a fornire spesso precise e veritiere informazioni a Roma. Si astenga dal sollecitare onori ed a procurarsi arricchimenti. Insomma, come rappresentante del papa, non dimentichi d’esser egli stesso campione di virtù cristiana e di spogliarsi di tutte le passioni non confacenti all’alto grado che riveste.

PADRE MATTEO RICCI - BIOGRAFIA*

Ricci ico HomeBiografia

Nato a Macerata il 6 ottobre dei 1552 da nobile e importante famiglia, inizia gli studi in una scuola gesuita e nel 1568 si trasferisce a Roma per completare la sua formazione di letterato e di religioso. Nel 1572 entra nel noviziato a Sant'Andrea al Quirinale e presso il Collegio Romano segue i corsi diretti dal tedesco padre Cristoforo Clavio dal quale eredita la grande passione per le discipline scientifiche come la matematica, l'astronomia e la cartografia oltre alla conoscenza dei letterati classici.

All'epoca, il visitatore generale delle missioni dei Gesuiti in Oriente è padre Alessandro Valignano, incaricato anche della preparazione di alcuni missionari per una spedizione cattolica in Cina. Padre Ricci è uno degli uomini destinato al trasferimento e, dopo esser stato ordinato sacerdote, nel 1582 salpa alla volta della missione verso Macao. Costretto a rimanervi più del previsto a causa dell'interdizione della Cina agli stranieri, si dedica all'apprendimento della lingua e degli usi e costumi cinesi, vestendo successivamente gli abiti propri dei letterati.

Dopo avere invano tentato nel 1598 di raggiungere Pechino, Padre Matteo Ricci rientra a Nanchino dove rimane fino al 1601, anno in cui riesce finalmente a raggiungere la capitale. Non sono però anni infruttuosi: in questo periodo cresce e si rafforza il legame di stima reciproca con la classe colta e con le schiere governative cinesi tanto che, proprio grazie al rispetto di cui gode presso di esse, viene raccomandato per il suo ingresso a Pechino, capitale del "Regno di Mezzo", alla Corte Imperiale di Wanli. La fama di teologo, predicatore e letterato occidentale lo precede a tal punto che l'Imperatore, incuriosito e colpito dallo "straniero", gli concede il permesso di fondare una chiesa (sostenuta a spese dell'erario) e, ammettendolo spesso a corte, lo introduce nella cerchia dei mandarini, i più importanti funzionari imperiali.

Quando muore nel 1610, la comunità cristiana cinese, fondata da Padre Matteo Ricci, contava 500 convertiti di cui 400 solo a Pechino; tra questi-neofiti spiccano figure di primo piano della vita sociale, culturale e politica cinese, nonché alcuni parenti dell'Imperatore. Padre Matteo Ricci riceve, forse, il più alto riconoscimento, cioè il privilegio imperiale di un terreno di sepoltura nella capitale in quella che oggi è la School of Beijing Municipal Committee. Tale onore, impensabile per gli stranieri che non potevano essere inumati a Pechino, viene concesso dall'Imperatore su richiesta dei compagni di Padre Matteo Ricci in virtù del suo amore e della sua profonda stima per il popolo e la cultura cinese.

La tomba del gesuita maceratese si trova oggi all'interno del Cimitero di Zhalan, presso il Collegio Amministrativo di Pechino (Beijing Administrative College), situato nei pressi del Tempio delle Cinque Pagode, alla periferia nord-ovest della città.
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* In: http://padrematteoricci.it

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