Economia e Finanza
1587 26 ott. Il papa conferisce il camerlengato al cardinale Enrico Caetani per 50.000 scudi, per la stessa cifra affida l'ufficio di tesoriere generale a Benedetto Giustiniani, per 60.000 scudi l'ufficio di auditore generale della Camera viene affidato a Orazio Borghese. I chiericati di Camera, già ridotti a sette, vengono riportati a dodici al prezzo di 42.000 scudi ciascuno. L'ufficio di commissario generale della Camera apostolica viene dato a Goffredo Lomellini per ventimila scudi. La tesoreria della Dataria apostolica, nel 1585, viene assegnata a Girolamo Rustici per 34.000 scudi. Inoltre viene stabilito che chi era promosso ad una nuova dignità ecclesiastica perdesse gli uffici e i titoli vacabili di cui era titolare, portando vantaggi all'erario (pratica già adottata sotto Leone X allorchè le nomine cardinalizie servivano a rendere liberi i vari uffici per poi rivenderli).
1588 Sisto riconsidera lo stato degli uffici della Cancelleria, eretti e venduti dai suoi predecessori, decidendo di autorità di rescindere i contratti. I cancellieri accettarono di pagare 5.000 scudi l'anno. Questa entrata viene impiegata per finanziare un prestito di 500.000 scudi, il Monte delle Cancellerie.
- le entrate della Dataria vengono incrementate fino ad arrivare a 200.000 scudi annui.
- Un altro sistema fu l'espansione del debito pubblico. Oltre a riformare ed incrementare l'antico Monte della Fede ed il Monte della Carne, Sisto, seguendo una tendenza iniziata durante il papato di Clemente VIII, crea numerosi Monti:
Nel 1585 il Monte della Pace, non vacabile; per contrastare il banditismo con capitale di 300.000 scudi e un interesse annuo del 5,25%
Nel 1587 il Monte Sisto, vacabile con un capitale di 500.000 scudi
Il Monte della Dataria, vacabile, che dava un reddito del 10% con un capitale di 60.000 scudi, che nel 1589 viene portato a 90.000 scudi, importo ricavato dalle tasse della Dataria
Il Monte Camerlengato, vacabile, finanziato con le rendite del Camerlengato, con un capitale iniziale di 65.366 scudi e un tasso annuale del 9%
Nel 1588 il Monte Archivio, vacabile, eccetto che per i primi cinque anni, con un capitale di 98.000 scudi e interesse pari al 10% annuo, pagato con gli introiti derivanti dall' appalto degli archivi
Il Monte Orvieto, o delle chiane di Orvieto, non vacabile, con un capitale di 82.000 scudi e un interesse del 6%, per estendere i territori coltivabili.
Il Monte di S. Bonaventura, vacabile, con capitale di 300.000 scudi, elevayo a 400.000 nel gennaio del 1589 e interessi del 10% annuo
Il Monte della Stampa, non vacabile, con un capitale di 20.000 scudi e un interesse del 6%
Il Monte del Registro, istituito nel 1589, vacabile, con un capitale di 15.000 scudi e interesse del 10%
Il Monte delle Cancellerie, vacabile, con capitale di 50.000 scudi ed interesse del 10%
Il Monte dei Sensali, vacabile, con capitale di 40.000 scudi ed interesse annuo del 10 %
Il Monte dei Baroni,nel 1590, vacabile, con capitale di 245.000 scudi ed interesse del 6,5%
Sisto permette, ad alcune famiglie, per risolvere i propri problemi finanziari di istituire prestiti pubblici:
Il Monte Colonna, nel 1587 ne è un esempio, non vacabile, con capitale iniziale di 150.000 scudi al tasso annuo del 6%
Il Monte Muti, non vacabile, con capitale di 40.000 scudi, portato a 50.000 con interessi al 5,75%
Il Monte Savelli, nel 1589, non vacabile, con capitale di 100.000 scudie con un interesse del 6,5%
Il prestito pubblico viene acquistato soprattutto da finanzieri genovesi, intaccando così il predominio dei fiorentini.
- Nelle realtà locali, per promuovere una corretta amministrazione finanziaria e per migliorare la funzionalità del fisco, alle comunità dello Stato Pontificio viene imposto il divieto di fare spese superflue, di cedere beni e rendite ai cittadini del luogo, recuperando invece quelli già ceduti. Per verificare l'attuazione delle indicazioni, nel settembre del 1587 Sisto incarica cinque chierici della Camera Apostolica di visitare le province dello Stato, sotto la supervisione di una Congregazione temporanea composta dal Cardinal Montalto e dal camerlengo Enrico Caetani, coadiuvati dal tesoriere generale, dal decano dei chierici di Camera e dal commissario di Camera. Entro il mese di gennaio del 1588 queste ispezioni terminarono: vengono verificate le legittimità giuridiche delle imposizioni fiscali da parte delle comunità, il pagamento dei debiti senza accrescere le imposte, vengono formulate nuove proposte per migliorare la redditività dei beni pubblici, vengono posti limiti agli sprechi e si cerca di allargare la base dei contribuenti eliminando esenzioni ed immunità. La materia diviene poco dopo competenza della neoeretta Congregazione degli Sgravi.