IL PONTIFICIO COLLEGIO «MONTALTO» IN BOLOGNA (1585-1797)
Quando, nel lontano 1950, varcai per la prima volta la soglia del Collegio San Luigi in Bologna, dove l’obbedienza mi aveva destinato, rimasi meravigliato nel vedere scolpita sull’architrave di tutte le porte del pianterreno, in elegantissime lettere capitali, la frase Sixtus V Pont. Max., e mi chiesi come mai i Barnabiti, che si erano stabiliti a Bologna nel 15991 avessero a che fare con Sisto V, deceduto nel 1590. Documentatomi, seppi che solo dal 1873 i Barnabiti avevano trasferito il loro collegio in questa sede, nella quale in precedenza si trovava un altro collegio, denominato dalla città marchigiana di Montalto e fondato appunto da papa Sisto V per i marchigiani che venivano a frequentare l’università di Bologna2. Ovviamente, mi venne voglia di saperne di più, circa questa preistoria del Collegio San Luigi; e da allora cominciai a raccogliere quanto mi veniva fatto di trovare, anche in vista del bicentenario del collegio barnabitico (1773-1973), per una vagheggiata pubblicazione che poi si ridusse a un semplice articolo nella rivista « Il San Luigi», uscita quell’anno in numero speciale3.
Riprendo ora questi appunti, a quattro secoli esatti dalla bolla sistina Inter coeteras (17 novembre 1588) che, come vedremo, segna l’inizio ufficiale del Collegio Montalto, anche se la prima bolla che lo riguarda è del 1585 e i primi alunni vi furono accolti il 3 novembre 1587.
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1 Orazio Premoli, Storia dei Barnabiti nel Cinquecento, Roma 1013, pp.359-360.
2 Giuseppe Boffito e Francesco Fracassetti, II Collegio San Luigi dei Padri Barnabiti in Bologna (1773-1873-1923), Bologna 1925, pp. 161-172: studio che rimane ancora fondamentale. Prima del Boffito (che vi accenna anche in Biblioteca Barnabitica, I, Firenze 1933, p. 267) si era occupato del Collegio Montalto Giuseppe Castelli, Il Collegio Montalto in Bologna: saggio storico (Ascoli Piceno, Stab. Tip. Cesari, 1886, 12 pp., già edito nel «Piceno» del 24 ott. 1886), che però si limita a riprodurre i dati risultanti dalla bolla Inter coeterase dalle Costituzioni del Collegio; e soprattutto il can. Francesco Pistolesi, Sisto V e Montalto da documenti inediti (Montalto Marche, 1921), pp. 94-100, ristampato tale e quale in Alma terra natia (Roma 1934, pp. 143-148); prima aveva pubblicato la bolla sistina Cathedram militantis (la seconda, in ordine di tempo, riguardante il Collegio Montalto) in «Picenum Seraphicum», V (1919), pp. 83-94. Recentemente se ne è occupato Gian Paolo Brizzi, I Collegi per borsisti e lo Studio bolognese: caratteri ed evoluzione di un istituzione educativo-assistenziale fra XIII e XVIII secolo [Studi e Memorie per la Storia dell’Università di Bologna, nuova serie, vol. IV], Bologna 1984, pp. 129-138, con molte inesattezze alle pp. 129-130, ma con l’importante Inventario dell’ex Archivio del Collegio Montalto (ora all’Archivio di Stato di Bologna) alle pp. 131-138. Ancor più recentemente se ne è occupato Gustavo Parisciani, Sisto V e la sua Montalto (Padova, [1986], pp. 163-167), che avremo modo di citare spesso. Di minori pretese, ma assai preciso, è il breve studio di Anna BALSAMO e Maria Cristina Tagliaferri, Palazzo Montalto, in Stefano Zironi (a cura di), La basilica di San Paolo Maggiore e il suo territorio nella storia e nell’arte, Bologna 1986, pp. 76-78 (ristampato con titolo Quattro secoli di storia del Collegio Montalto, in « Il San Luigi 1986-87: rassegna dell’anno scolastico 1986-87 », pp. 12-14).
— Nel presente studio si sfrutteranno quasi esclusivamente i documenti dell'ex Archivio Montalto, ora nel fondo Demaniale dell’Archivio di Stato di Bologna (citato sempre ASB seguito dai caratteristico doppio numero barrato di segnatura), senza attardarci a rettificare le molte affermazioni errate degli studiosi precedenti Va notato che in Italia esistono ben otto cittadine denominate Montalto: il Collegio bolognese prende nome da Montalto Marche (Ascoli Piceno), città natale di papa Sisto V.
3 Il palazzo Montalto in Secondo centenario della fondazione del Collegio S. Luigi dei Padri Barnabiti, Bologna, Cacciari, 1974, pp. 29-35.