ACQUEDOTTO DELL'ACQUA FELICE
Acquedotto Acqua Felice
Appena eletto, Sisto ordina l'inizio dei lavori per la realizzazione di un acquedotto. Pio IV aveva designato la zona di Monte Cavallo quale area di espansione della città, ma la penuria di acqua poteva far fallire il progetto.
Per ovviare a cio' papa Gregorio XIII commissiona il progetto di un acquedotto a Matteo Bertolini di Città di Castello. Questi pensa di riutilizzare quello risalente al tempo di Alessandro Severo realizzato tra il 222-226 d.C.
Sisto compra dai Colonna la sorgente presso Pontano Borghese, ad una ventina di chilometri da Roma, sulla via Prenestina, affidando la supervisione dei lavori ad una Congregazione presieduta dal cardinale Alessandro de Medici. Constatati gli errori di progettazione del Bertolini, il papa lo licenzia e affida l'opera a Domenico Fontana, coadiuvato dal fratello maggiore Giovanni. Questi trova altre sorgenti vicine alle precedenti, ma ad un'altezza leggermente superiore, quanto bastava per permettere all'acqua di raggiungere la città.
La traiettoria dell'Acqua Felice é praticamente la stessa dell'Aqua Marcia e dell'Aqua Claudia, dalle cui rovine viene prelevata una gran quantità di materiali da costruzione. Dopo i lavori non rimane nulla dell'Aqua Marcia, mentre le parti ancora stabili dell'Aqua Claudia vengono usate come supporto per il nuovo dotto:in alcuni punti l'Acqua Felice viene edificata a ridosso della struttura romana antica, chiaramente distinguibile perché più alta di quella tardo-rinascimentale.
- Il nuovo acquedotto passa proprio accanto a Villa Montalto, favorendo la costruzione di nuove fontane nei suoi giardini
1589, ott. (altre fonti parlano della fine dei lavori e dell'inaugurazione il 15 giugno 1587)
L'acquedotto viene completato e presso la via Pia, punto di arrivo in città, Domenico e Giovanni Fontana costruiscono, presso le rovine delle Terme di Diocleziano, una grandiosa fontana in travertino, a tre archi con colonne di marmo sostenenti un' iscrizione:
SIXTUS V PONT. MAX. PICENUS
AQUAM EX AGRO COLUMNAE
VIA PRAENEST SINISTRORSUM
MULTAR COLLECTIONE VENARUM
DUCTU SINUOSO A RECEPTACULO
MIL XX A CAPITE XXI A DDU XIT
FELICEMQ DE NOMINE ANTEPONT DIXIT
Nella nicchia centrale,creata dalle colonne vi è la possente figura di Mosé, opera di Leonardo Sormani e Prospero Antichi. Una volta posta in sito, la statua si rivela tozza e sproporzionata e appellata dal popolo romano con il nome di "Mosè ridicolo". Il rilievo della nicchia di sinistra raffigura Aronne che guida il popolo ebreo a dissetarsi, opera di Giovan Battista della Porta; nella nicchia di destra vi è il rilievo di Giosuè che fa attraversare agli ebrei il Giordano asciutto, opera di Flaminio Vacca e Pietro Paolo Olivieri, autori anche del fregio con lo stemma di Sisto V fra due angeli.
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