Angelo che sostiene l'obelisco
Vengono presentate cinque variazioni sul tema. La prima è una scultura in ferro e bende gessate degli anni novanta (h. cm. 50), la seconda una terracotta patinata del 2005 (h. cm. 70) . Un bronzetto dalla patina antracite del 2010 (h. cm. 50. I due bronzetti con patina dorata sono del 2020 (h. cm. 30 ca.) montati su due antichi candelabri .
Il tema dell’Angelo che sostiene la mole del l’obelisco è a me molto caro. Il riferimento storico-artistico ed emozionale è rappresentato dall’angelo di Ponte Sant’Angelo che sostiene la colonna della flagellazione di Cristo; è una statua in marmo considerata nell’ambito della scuola berniniana, ma in realtà opera originale di Antonio Raggi, detto il Lombardo, forse il più estroverso e creativo dei collaboratori del Bernini.
Il panneggio assume un ruolo di protagonista assoluto: è un panneggio gonfio di vento, quasi animato di vita autonoma, che sembra soffiare dal basso verso l’alto, quasi a sospingere verso l’alto l’obelisco, una specie di soccorso aereo e mistico allo sforzo dell’angelo. Mi ha sempre incuriosito e commosso questa relazione: il peso e la gravitazione dell’obelisco-colonna e il sospiro aereo del vento che li vince e lo innalza; la funzione dell’angelo è solo quella di stabilizzarne l’equilibrio, non certo di sollevarlo. Per questo occorre l’intervento della brezza, del soffio del vento che è uno dei nascondigli preferiti di Dio.