Trittico per Sisto V
Tre terrecotte con intarsi musivi e vitrei - altezza cm. 60 ca.
IL POTERE
L’aspetto grifagno ed occhiuto del papa simboleggia il potere assoluto, stabile ed inamovibile. Il potere ammalia, acceca ed ammonisce gli astanti (attraverso il luccichio delle tessere da mosaico che rivestono la tiara ed il mantello) ma al tempo stesso protegge, isola e finisce per imprigionare il personaggio, che risulta come ingabbiato in una corazza pesante, una sorta di cappa dantesca. Il potere rende soli. La cosa peggiore per i potenti è che non possono fidarsi degli amici.
Nell’eseguire questo lavoro (1998) avevo in mente la dissacrante e visionaria sfilata di moda ecclesiastica del film di Federico Fellini “Roma”, con l’improvvisa epifania sfolgorante del Papa, ma anche i santi contadini di Carlo Crivelli, in particolare un San Pietro dal Polittico di S. Domenico in Camerino, attualmente conservato a Milano, nella Pinacoteca di Brera.
LA FEDE
Questa opera è stata eseguita in due tempi diversi: la testa nel 1998 fu esposta a Roma, nella Galleria La Pigna, insieme alla precedente scultura, in una personale dal titolo “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi” ed il busto realizzato ed assemblato nel 2020 in previsione delle Celebrazioni Sistine. Il peso del potere fa vacillare il capo che si inclina di lato. Il papa ha un aspetto pensoso ed accorato. Il suo mantello, finemente decorato, reca le raffigurazioni dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, la loro chiamata e il loro martirio.
Sul retro l’effige dello stemma Sistino e l’iscrizione “Servus servorum Dei”. L’opera è una ceramica policroma smaltata con rivestimento musivo e intarsi di vetri colorati.
IL SOGNO
Opera del 2020. Terracotta a tre fuochi con tecnica del “Pit fire”, intarsi musivi, collage e bronzo per l’obelisco.
Il Sogno rappresenta il grande progetto di Sisto di rendere la Citta’ Eterna magnifica ed unica dal punto di vista architettonico ed artistico. Il suo rovello, il suo pensiero fisso, la sua ambizione visionaria è quella di innalzare l’obelisco del Circo di Nerone, testimone muto del martirio di San Pietro, al centro della piazza omonima. Il triregno si apre anteriormente e lascia intravedere il suo grande sogno: l’obelisco finalmente innalzato verso un firmamento stellato.
Sarà questa l’impresa, servendosi dell’opera di Domenico Fontana, il suo architetto favorito, per passare alla storia ed eternare Roma e il Vaticano.