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Notizie desunte da altri autori
Innanzitutto ricordiamo che G. Cugnoni molti anni fa ha dato alle stampe un manoscritto sistino autografo, noto come chigiano 1.III.72, con notizie su la sua vita, la sua attività di predicatore e la sua biblioteca.(1)
Domenico Chiari, in un pregevole volumetto, ci riferisce che "dai contemporanei di Sisto V furono composti non meno di otto lavori manoscritti, che si occupano della sua vita. Particolare rilievo ... hanno la Vita Sixti V ipsius manu emendata, composta da A. M. Graziani, intorno al 1587, in più punti corretta dallo stesso papa; Sixtus V pontifex Maximus, di autore anonimo, composta dopo la morte del papa. Ambedue i mss. si conservano in ASV, Cod. Vat. Lat., 12141, 2^ parte. Informazioni sicure sul passato di Sisto V si trovano registrate, in forma di diario autografo, conservato nella Biblioteca Chigi di Roma e pubblicato da GUGNONI 1882. Di straordinaria importanza sono le Ephemerides Sixti Quinti Pontificis Optimi Maximi Guido Gualterio Auctore. Guido Gualtieri fu chiamato da Sisto V dalla nativa Sanginesio delle Marche a Roma; fu segretario alle Lettere Latine fino alla morte del papa. Le Ephemerides di Gualtieri si presentano come una successione di annotazioni quasi quotidiane di tutto ciò che avveniva intorno alla persona del papa o che dal papa medesimo veniva promosso. Fra i vari codici di tale raccolta, il più completo, a mio avviso, è il mss. cartaceo del Fondo Gesuitici 164 della Biblioteca Nazionale di Roma".(2)
Una buona quantità d'informazioni si può attingere da un testo di I. Gatti - accuratissimo spulciatore di archivi e biblioteche - al quale, tra gli autori che si sono occupati di Sisto V in tempi recenti, spetta un posto di particolare importanza in quanto ha fornito la dimostrazione limpida dell'infondatezza delle rivendicazioni di studiosi croati in merito al luogo di origine della famiglia Peretti. (3)
Egli fa professione d'indipendenza: «non essendo chi scrive né dalmata, né marchigiano, né toscano, cioè di nessuna di quelle principali regioni che si attribuiscono l'onore della concittadinanza originaria con i Peretti, il suo discorso potrà essere rivolto, senza pregiudizi campanilistici, a chiunque voglia prendere sul serio la ricerca della verità, qualunque essa sia, sull'origine etnica del papa. Nessun preconcetto in partenza ... »(4) Non si comprende, dopo simile affermazione di principi, perché la nascita di Felice Peretti alle Grotte venga sistematicamente considerata fortuita, a similitudine di quanto sostenuto da altri autori.(5) Peretto è vissuto una quindicina di anni a Grottammare, di cui circa dieci con il figlio.(6) Se volessimo limitarci ad una visione parziale del problema, che ha scarso significato come vedremo più avanti, il fanciullo ha sicuramente trascorso più anni nel paese natale che non in Montalto. Attribuire tutto questo al caso, e solo al caso, è una pecca che certo non intacca l'organicità e la consistenza dell'opera di Gatti ma che ci sorprende. Come pure ci sorprende la scarsa rilevanza, nel paragrafo dedicato al culto di S. Lucia, alla ricorrenza della festa della santa nel giorno della nascita di Sisto, tanto che la chiesa da lui voluta nel luogo natale ha ricevuto il nome della giovane martire siracusana.
Ma non è questo il punto in discussione. Il dotto ecclesiastico prende in esame un buon quantitativo di testi, tra i quali ricordiamo solo i seguenti:
- la vita di Sisto V scritta da A. M. Graziani, codici Vat. Lat. 12141 e Ferrajoli 770 e 820;
- i codici Vat. Lat. 5438, 563, 739, 8882 e 12142;
- la vita di Sisto V scritta da Leti.
Nel presente lavoro ci si occupa di codici diversi da quelli esaminati da Gatti mentre è comune l'attenzione all'opera di Leti.