Politica sociale
- Scritto da uguerra
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Da che diviene cardinale e potendo godere di "molti Ecclesiastici benefizij" si dedica alle categorie della popolazione meno fortunate facendo elargizioni a vedove, infermi, vecchi, orfani e vista la difficoltà di maritare per problemi di dote nella solennità di nostra Signora dotava una fanciulla e una volta l'anno ne dotava cento e libera dal carcere contemporaneamente cento indebitati.
- Il cardinal Montalto [Alessandro] apre a sue spese una farmacia a beneficio dei poveri della Parrocchia di San Lorenzo in Damaso.
- Dall’Archivio Graziani di Città di Castello risultano le Istruzioni che Sisto dava agli impiegati sia civili che ecclesiastici: viene raccomandato particolarmente il dare udienza con regolarità, e cortesia, distribuire ricche elemosine, aver cura dell’importazione delle derrate, della sistemazione dei corsi d’acqua, del mantenimento delle strade, dei ponti e delle fortezze; informarsi con sopralluoghi dei bisogni dei sudditi e darne relazione con regolarità a Roma. Nel loro contegno dovevano unire dignità e modestia, vivere religiosamente, come si conviene a rappresentanti del papa. Gli impiegati che trascurassero il loro dovere potevano essere, seppur Cardinali, come il Legato Spinola a Perugia (apr-mag. 1586), rimossi. (13-pag.83-84)
- Per evitare la presenza dei mendicanti, Sisto dispone di vietare di dare abitazioni a chi, venendo a Roma per risiedervi, non dimostrasse di avere qualche mestiere tale da nutrirne la famiglia.
- Sisto pensa di portare il Teverone (il corso inferiore dell' Aniene) a Roma rendendo più salubre l'aria dei territori attraversati
1585 18 mar., Sisto approva la Congregazione per l'assistenza agli infermi, i cui membri, riuniti un paio di anni prima da Camillo de Lellis, erano dediti alla cura dei malati a domicilio e all'assistenza dei moribondi per cui erano chiamati "padri della buona morte". Essi sono riconosciuti come associazione di vita comune senza voti con licenza di raccogliere elemosine a Roma e di ascoltare le confessioni dei malati negli ospedali, previa l'approvazione del cardinale vicario.
1585 12 ott. In un Avviso si rende noto che la Camera Apostolica ha aperto un magazzino contenente farina per i poveri ad un costo pari a cinque quattrini la Libbra, prezzo molto inferiore a quello in vigore; contribuendo così ad alleviare i disagi
14 dic. Da una relazione del Capilupi risulta che Sisto invia nelle Marche 14.000 scudi per l’acquisto del grano.
Nuovi terreni coltivabili vengono individuati: alla foce del Tevere, nei dintorni di Ravenna, alle chiane di Orvieto, per cui viene lanciato un prestito non vacabile di 82.000 scudi con l'interesse de 6%
1586, da Avvisi del 22 gen. e 5 feb. Sisto, constatata la cattiva qualità del pane ordina un editto contro i fornai senza coscienza e viene riportata dal Galesino anche un’impiccagione di un fornaio disonesto.
1586 Costituzione contro la crescente diminuzione delle attività agricole
1587, 11 maggio. Per i poveri Sisto V fonda un ospizio, presso ponte Sisto, capace di ospitare duemila persone, proibendo la mendicità e insegnando ai ragazzi a leggere e scrivere e un mestiere, mentre le ragazze imparavano lavori domestici, sotto il controllo e la tutela del Direttore dell’ospedale della Trinità. In questa iniziativa vengono spesi 30.000 scudi, ma alla morte del papa, i mendicanti ritornano sulla strada.
Dopo la creazione della Congregazione dell’Abbondanza, da una relazione del Malegnani del 18 luglio 1587, al governo di Mantova,si evince l’intenzione del papa di far costruire altri due magazzini per il grano, oltre a quello di Roma, nelle Marche e a Ravenna per poi avere il monopolio del commercio di detto prodotto (13- pag.76). Cosa che restò non adempiuta.
1589, 10 sett. Con una Costituzione Sisto regola la preparazione e la vendita del pane. Tale impresa verrà a costare 800mila scudi
Interventi nel campo notarile
1588, 24 ago. In un Avviso si rende noto che Sisto ha ordinato che gli atti notarili che si trovano presso i notai, vengano depositati in particolari archivi, dove chi volesse, dietro il versamento di una piccola tassa, potesse consultarli. Roma e Bologna, dove esistevano già questi archivi sono escluse da questa ordinanza.
- Sisto fissa il numero dei notai in Roma a 30 ed erige il Collegium Notariorum curiae Capitolinae unendolo all’archivio notarile fondato da Pio IV