Doc. n. 58 - Paolo Emilio Vescovo di Montalto da Montalto, il 22 agosto 1589 al Card. Montalto. ASV, Vescovi, Vol 11, f. 123r-v
Nell'eseguire la commissione la quale mi fu data da Nostro Signore sopra la fabrica del Monasterio da farsi in Santa Vittoria per il legato di Madonna Battista [...] trovai tale difficoltà per havere il sito, resistendo et reclamando ancora con memoriali dati a Nostro Signore li padroni delle case di qualunque loco era, opportuno, che più volte difidai di condurla a fine. Et se non fosse stata la perseverantia co la patientia mia, et li esortationi et i preghi interposti con la communità et con li privati, et la diligentia et l'influentia di alcuni buoni cittadini, non si sarebbe potuto mai trovare il detto sito. Queste difficolta appena superate da me, sarebbero state insuperabili all'heredi della detta madonna battista, la quale per evitare il pericolo della devolutione dell'heredità statuita non facendose il detto monasterio nella spazio di cinque anni mi offerse da principio et ancora di poi cominciata la fabrica la casa sua; la quale non essendo idonea per uso di Monasterio per le ragioni considerate dal capitano Pompeo Floriano, il parere del quale ho in scriptura, et essendo tale inhabilità notoria, fu da me la offerta reietta. Onde poi che c'è piaciuto al Signore fare che io habbia trovato il sito, fatto pagare all'heredi interamente il denaro legato, et che la fabrica è incaminata et condotte fuori di fondamenti a qualche altezza, ho voluto con questa supplica Vostra Signoria Illustrissima che si degni darne conto a Nostro Signore intercedento di più appresso Sua Santità acciò conceda proro-gationi del sopraddetto termine prefìsso dalla testatrice di tre anni di più per la perfettione del detto Monasterio il quale se havesse luoco la detta devolutione dell'heredità restarebbe imperfetta et si perderebbero li spese fatte et le mie fatiche, poiché dunque quest'opera pia non poteva sortire effetto senza l'ordine apostolico di Sua Beatitudine et de già è incaminata et va felicemente al fine, et la detta herede è scusata dall'imposibilità di trovare con la diligentia sua propria il sito, et dall'havere pagato intactamente il denaro che doveva et dalla detta offerta della sua casa, lascia in subsidio della testatrice, non mi pare indegna della gratia che dimanda della detta dilatione, havendo assai luoco l'intentione della testatrice facendosi il monasterio in quel campo che è possibile farlo. [...]
Paolo Emilio Vescovo di Montalto