Alberto Silvestro, Relazione al Convegno di Montalto M. del 12.08.1998 - Note
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Note
(1) G. CUGNONI, Documenti chigiani concernenti Felice Peretti, Sisto V, come privato e come Pontefice, Archivio della Società di Storia Patria, Roma, vol. V pp. 1-31, 210-304, 542-589.
(2) D. CHIARI, Il territorio pontino in epoca sistina. Immagini di riforma e vita nello Stato della Chiesa 1585-1590, Terracina 1990, p. 14 nota 5. Si ricordi che il prof. Chiari è stato Presidente dell'Academia Sistina.
(3) I. GATTI, Sisto V papa «piceno». Le testimonianze e i documenti autentici, Ripatransone 1990.
(4) I. GATTI, Sisto V ... , op. cit., p. 9.
(5) In proposito cfr. B. OLIVIERI, 1585-90, 1985-90. Quadricentenario sistino, L'Arancio 7/1998, pp. 19-20.
(6) Seguendo una indicazione fornita da G. FRACASSETTI, Biografia di Sisto V, in G. B. MASCARETTI, Memorie istoriche di Grottammare, Ripatransone 1841, e basata su dati tratti dalla biografia sistina del Tempesti, Felice Peretti nel corso della visita ai conventi della Marca, effettuata come Vicario Apostolico, "portossi in Grottamare agli 8 di Magio del 1567, per vedere i suoi parenti, e dimorò qualche giorno nella sua casa". Di conseguenza la permanenza di Peretto a Grottammare salirebbe ad oltre 50 anni.
(7) I. GATTI, Sisto V ... , op. cit., p. 460 ss.
(8) Si ringrazia la Biblioteca Angelica che ha autorizzato la riproduzione, a scopo editoriale, della figura a carta 135 v (ritratto di Sisto V) del Ms. Angelicano 1214 con il foglio 1486/B.2.3 del 6 luglio 1998. Giusta le norme vigenti ne è vietata la riproduzione in sede diversa dalla presente, senza ulteriore autorizzazione della predetta biblioteca. A Cantalupo in Sabina, nel palazzo Camuccini, v'è un ritratto di Sisto V. E' noto che la collezione di opere pittoriche ivi contenuta è stata formata, soprattutto, riunendo le copie di quadri, antichi e moderni, che Vincenzo Camuccini ha eseguito nel corso della sua carriera artistica. E' stata chiesta conferma, alla dott.ssa Isabella Capoferri pronipote del grande aartista ottocentesco, se si tratti di opera dovuta al suo antenato. L'autore dell'originale è Giovanni Paolo Cavagna, a proposito del quale riportiamo le notizie inserite in M. LACLOTTE-J.-P. CUZIN-G. CASTELNUOVO ... , a c. di, Dizionario Einaudi della pittura e dei pittori, Torino 1989, vol. I p. 602:
"Giovanni Paolo Cavagna
notizie tratte da Bergamo (1556-1627). Dopo una prima formazione presso Cristoforo Baschenis e un soggiorno a Venezia nel 1576, compare a Bergamo come allievo diretto di G. B. Moroni, del quale C. proseguì l'arte ritrattistica (Ritratto di donna, Bergamo Carrara). Molto fecondo, estese la sua attività a tutto il bergamasco, decorando tanto i palazzi (Fregi e scene bibliche della casa Farietti a Presezzo, Storie di Davide e di Giuseppe della casa Albani a Bergamo) che le chiese (Bergamo, Santa Maria Maggiore, Assunzione, 1593; Cremona, Biblioteca degli Agostiniani; Treviglio, affreschi e pala di san Martino, 1597). Molto moroniano nei primi lavori, evidenzia una netta evoluzione per influsso dell'arte del Veronese e dei Bassano, eccellendo nelle prospettive e negli scorci arditi. (sde = Sylvie Deswarte)". L'autore è citato anche in Thieme Becker e Bénézit. . In Studi Romani nn. 1-2 2005, pp. 94-121, è apparso un lavoro di M. GHILARDI, Dall’inventio del corpo santo alla costruzione delle reliquie …. L’autore vi tratta dell’attività di Giovanni Angelo Santini, pittore romano cercatore e venditore di reliquie di santi, con il quale manteneva contatti e relazioni d’affari anche Giovanni Battista Cavagna, vissuto tra il 1555 e il 1619 e quindi probabilmente identificabile con un parente di Giovanni Paolo.
(9) A. SILVESTRO, Un documento da considerare con molta attenzione. "Il registro di spese di Camilla Peretti per la Fabrica di S. Lucia di Grotta a mare", Riviera delle Palme, ottobre 1998.
(10) ASR, Commissariato generale della R. C. A., Collectio Campilli, b. 511. Al documento principale, che offre un riepilogo delle vicende connesse alla bonfica delle paludi, sono collegati due appunti, uno brevissimo, che fornisce indicazioni utili per il reperimento dell'atto rogato dal notaio Teuli, per la prima divisione effettuata dai bonificatori; l'altro poco più lungo che ci consente di conoscere approssimativamente la data di riesame della questione (1762 e successivi). Da rilevare alcune discordanze nei nomi degli appaltatori rispetto al testo del Chiari - il quale legge Mons. Orsino e non Orfino, Lelio Bonariani anziché Lelio Barigiani - dovute molto probabilmente al compilatore dei documenti dell'ASR. Lo stesso dicasi per le differenze che appaiono nell'elenco dei soci: in Chiari Ginevra Salviati compare come intestataria di una quota. Nel nostro documento, invece, solo come prestatrice a favore dei padri di S. Biagio dell'Anello. Si noti, infine, che i proprietari delle peschiere, secondo Chiari, furono gli oppositori più tenaci della realizzazione della bonifica,
(11) Per una sommaria informazione su alcuni di essi può essere utile consultare C. WEBER, Legati e governatori dello Stato Pontificio (1550-1809), Roma 1994, passim.
(12) A. POLVERARI, Bolle e brevi di Sisto V sulle Marche, pp 431-442, in AA. VV., Sisto V. II. Le Marche, a c. del COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI DEL IV CENTENARIO DEL PONTIFICATO DI SISTO V (1585-1590), in particolare p. 433. Da ricordare che, stando a quanto afferma I. DE FEO nel suo Sisto V, Milano 1987, pp. 45 e 49, sulla base di dati riferiti da Pistolesi, il comportamento dei cittadini montaltesi nei confronti di Felice Peretti non fu sempre degno di apprezzamento
(13) In proposito cfr. C. SANSOLINI, Marianna da Camerino madre di Sisto V. Codice Latino Ottoboni 2427, Roma 1985.
(14) A. SILVESTRO, Cittadino del mondo, Regione oggi n° 8-9/1992, p. 14; A. SILVESTRO, Grandeur, dono divino? (Sisto V ed Enrico IV), L'Arancio estate 1992, pp. 5-6.