Doc. n. 13 - Fabio Biondi, Patriarca di Gerusalemme, il 20 febbraio 1588 al Capitano Pompeo. ASV, fondo Gonfalonieri,60, f. 11 r-v
Con la lettera di Vostra Signoria ho ricevuto il conto delle spese, che si son fatte in cotesta opera dal primo dicembre sino alli 6 di febraro, et havendolo voluto mostrare a Nostro Signore non mostrò molto di curarsi di vederlo, et così anco il calculo della spesa da farsi nello spianar del monte, de che non mi curai manco di dargliene conto a bocca, poiché non pigliò la scrittura, mi disse bene, che poiché Vostra Signoria havea cominciato di spianar dal piano di San Pietro, si contentava, che si seguitasse, ma che voleva poi in ogni modo, che si cominciasse a quello della porta buttando il terreno verso San Georgio da quella pane, sostenendo la terra con quel meglior modo, che si può, poiché in ogni modo vuole che la muraglia della città nuova cominci da quella parte in modo, che San Giorgio sia dentro, et l'ultimo muro di S. Giorgio sia nella muraglia della città, et il terreno si allarghi tanto, quanto è larga la Chiesa, così dall'altra parte vuol che la muraglia cominci a quel torrone, che è da bora, secondo il disegno di Vostra Signoria, et arrivi poi a Santo Angelo, et San Pietro si levarà, che si vuole una piazza nobile et grande, et quella chiesa si trasporterà altrove in meglior sito. Ho detto a Sua Santità il pensiero di Vostra Signoria di pigliar la strada a casa di Giovanni Mazzocco, et tirarla a linea della Città nuova. Non le piace, et m'ha ordinato le scriva, che non vuol che si tocchi la Città vecchia in luogo alcuno, et con il sopradetto disegno dice che bisogneria buttare a terra delle case, il che non vuole.
Quanto alle fornaci di mattoni et di calce, già s'è scritto, che si faccino. Monsignor Thesoriero ha poi havuto ordine di mandar 500 scudi et facilmente si mandaranno con questo ordinario, se non mercordì si mandaranno li mandati. Et si lavori pure allegramente mentre si possono haver dell'opere. Et con questo le bacio le mani.