Doc. n. 44 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 16 maggio 1589, al Papa. ASV, SS. Francia, 25, f. 303r-v
Martedì, che furno li nove di questo io hebbi il mandato delli mille scudi, che la Santità Vostra si compiacque di mandarmi per queste fabriche, li quali saranno dispensati utilmente, né se ne spenderà un quatrino ch'io non sappia, dove s'impieghi, è vero ch'io ho trovato molto maggior debito de lavori passati di quelche m'haveano dato ad'inteder, di modo che questi mille scudi mi fanno poca fattione, essendo necessario di pagar questi operaij di quanto han d'havere perchè son tanto poveri, che non possono più aspettare un giorno, et bisogna soccorrerli a tutti hora. Starò dunque aspettando, che la Santità Vostra si degni di ordinare, che li mandati mi si mandino di mano in mano per quel tempo et di quella somma, che sarà di suo buon volere, che secondo la quantità del denaro cosi m'andrò governando, bastandomi di dirle, che l'opera é tale, che non si può spendere quanto l'huom vuole.
Sabbato alli tredici furno cominciati a cavar li fundamenti della nuova chiesa catedrale nel sito, che s'è scritto. Il Vescovo della Città doppo dette alcune orationi fu il primo, che cominciò a cavare, et s'andarà seguitando, et si sono stabilite le capitulazioni col capomastro muratore, delle quali ne mando copia.
Si conduce la pietra di Santa Maria a Colle, della quale ce ne serviremo per li fondamenti della chiesa et cosi faremo di quella de San Pietro, perche qui non havemo altro che pietre vive, che si cavano dal monte, et non c'è una provisione al modo de mattoni, che la mala stagion de tempi non ha lasciato lavorar sin'adesso, però s'è dato ordine per cinquecento migliaia di mattoni da farsi et si son dati denari a buon conto, et se ne ordinaranno degli altri, finché si trovarà, chi ce attenda, che nessuna cosa può ritardar più queste fabriche di questo, et fra tanto ne compraremo fuori, dove se ne trovaranno, acciò non si tralasci l'opera.
Questa matina s'è dato principio a disegnare il bastione nel torrone di Signor Serafino et si fa tuttavia condur fascine per tirare inanzi l'opera, et cosi anco della legna per le fornaci. Nel monte si continua il taglio con buona quantità d'operaij, li quali lavorano a cottimo che a giornate non metterà conto, et si paga sei giulij la canna in alcuni luoghi difficili et duri et altrove giulij cinque et mezzo essendosi fatta l'esperienza, che con sei operai non se ne può fare una canna, et han fatta molta resistenza di lavorare a questo prezzo, et alcuni se ne son partiti per questo, ma io non ho voluto alterarlo, perchè passate le facende del raccolto non mancarano di quelli, che ce attenderanno. E con questo le bacio humilissimamente li Santi piedi, pregando il Signor Dio, che le doni ogni maggior felicità.
Fabio Patriarca di Gerusalemme