Doc. n. 50 - Il Patriarca di Gerusalemme da Montalto, il 30 maggio 1589 al Card. Montalto. ASV, SS. Francia, 25, f. 312r-v
Hiermattina fu piantata la Croce nel luogo, dove deve essere l'altare maggiore di questo Domo, et questa mattina, ch'é il giorno di San Felice Papa, dopo l'essersi fatta una processione solenne cosi di questo Clero, come delle terre vicine, s'è messa la prima pietra da Monsignore Vescovo della città con le debite cerimonie, et con infinita allegrezza di tutto il popolo. Così piaccia a Dio benedetto di prosperar talmente questa opera, che presto se ne veda il fine a lauda di Sua Divina Maestà et a gloria della Santità di Nostro Signore alla quale piacerà a Vostra Signoria Illustrissima di darne parte. Venne l'altro hieri da Roma Mastro Domenico Capomastro mandato per ordine di Sua Santità insieme con un compagno, ai quali non ho mancato di dare ogni sodisfattione. Et perche è venuto solo per veder l'opera, secondo esso dice, et per non fermarsi adesso, se ne torna a Roma, dove sarò io anchora piacendo a Dio. Et là trattaremo delle conventioni, che s'haveranno da fare et tanto più, quanto che adesso non ce havemo materia preparata dei mattoni che non s'è potuto per la mala stagione dei tempi. Et in tanto questo Capo Mastro, col quale s'è già capitolato, attenderà a tirare il lavoro innanzi et le materie di queste chiese, che si buttano a terra, et non si perderà tempo.
Io poi non potrò muovermi di qua per tornare a Roma, finché questo Governatore non vada, et torni da Rimini, il qual non si può partir di qua, se non al principio dell'altra settimana. Et tornato che sarà, darò tutti gli ordini, che mi parerano necessarii, et me ne venirò per servire a Vostra Signoria Illustrissima col solito mio desiderio, facendo la strada di Loreto, secondo che Nostro Signore mi comandò.
[...] Vincenzo Rosati disegna di venirsene meco a Roma per fermarvisi pochi giorni, se altro non verrà comandato de là. Et venendo lasciarà persona fidatissima in Luogo suo in Ancona, che sarà un suo cognato. Et con questo le bacio humilissimamente le mani, pregando il Signore Dio, che le doni ogni prosperità.
Fabio Patriarca di Gerusalemme