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Savoia

Nell’opera di A. Luzio e G. Sella “Sisto V e Carlo Emanuele I”, in Atti della Reale accademia delle Scienze di Torino 62 (1927) 48-86 si fa notare la vicendevole stima che  legava il pontefice e il duca, tanto che “Più volte il Papa (…) sarebbe stato lieto di collocargli sul capo la corona di Francia, se fosse riuscito possibile conciliare a quella candidatura l’adesione d’un largo partito francese, con piena indipendenza dall’influsso spagnolo”.

1586

  • , Sisto invia 24.000 scudi per il progetto di Carlo Emanuele di conquistare Ginevra, vengono altresì richiesti uomini e un buon generale. Il Papa pensa al conte di Sarnò, che si rende non disponile per podagra. La realizzazione dell’impresa doveva avvenire prima dell' agosto del 1586 secondo le richieste papali.

1586

Metà set. La situazione è in una situazione di stallo viste le proteste e le minacce di Enrico III fatte pervenire al papa tramite l’ambasciatore Pisani. Nel contempo Carlo Emanuele preme per avere il richiesto,inizialmente viene individuato un altro comandante nel Duca di Urbino, per poi dare l’incarico a Latino Orsini per la fanteria e al conte di Sarnò per la cavalleria. Ma le minacce sempre più veementi del re francese fanno naufragare l’idea dell’impresa

1588

10 mar. Il Consiglio di Stato del ducato di Savoia, sollecitato dal duca in persona assicura il Nunzio pontificio che l’autorità ecclesiastica e i loro beni non sarebbero stati compromessi

1588

29 set. Carlo Emanuele, in seguito all'occupazione di Castel Delfino nel Marchesato di Saluzzo da parte di milizie protestanti francesi, lo invade dichiarando di volerlo governare  in nome del re di Francia. L'ira di Enrico III, che non aveva approvato l'operazione, viene calmata dal nunzio di Papa Sisto che garantisce sulla lealtà del duca di Savoia e sulla sua intenzione di restituire il Marchesato se il Re glielo avesse richiesto.

1589

all'inizio, Il duca ripianifica la possibilità di prendere Ginevra, inviando il proprio ambasciatore  e scrivendo due lettere al Papa, chiedendo consigli e approvazione.

1589

6 giu. Il papa promette 100.000 scudi al termine dell'impresa per  la conquista di Ginevra auspicandone la realizzazione entro la fine dell'anno. Nonostante alcune vittorie, la città non capitolò.

Carlo Emanuele rivolge l'attenzione verso la Provenza, cosa che spiace a Sisto V perché in quel momento avrebbe turbato la sua politica francese.

1590

22 giu. Il duca di Savoia scrive al papa per raccomandargli il capitano G. Batta Azzolino di Fermo che lo aveva servito nella campagna di Ginevra e che per suoi precedenti era stato bandito dallo Stato pontificio, chiedendone la grazia.(6-pag22-3)

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