PATRIGNONUM Die XI Novembris 1573 - Vitsita apostolica Mons. Maremonti
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Circa la custodia eucaristica si faccia quanto prima una pisside d'argento e si tolga il calice trovato sul posto.
Al fonte battesimale si faccia un tabernacolo secondo la regola con un armadio per custodire gli oli sacri e le altre suppellettili, insieme ai vasetti d'argento per mettervi gli oli sacri e dentro sia rivestito di stagno "gittato" per evitare qualsiasi ruggine.
In sacrestia si indorino i cinque calici indicati, il tabernacolo poi sia fissato e fornito di un vasetto di vetro (per la purificazione) e vi si metta un corporale in fondo. Inoltre si procurino due libri "in folio" per scrivervi i nomi dei matrimoni e dei battesimi. Ugualmente occorrono un nuovo messale e il rituale romano, come pure un migliore turibolo con navicella e altre due sedi per le confessioni.
Sull'altare maggiore si metta un altro paio di candelieri.
Si sposti la statua della Vergine dall'altare di S. Andrea a quello dell'Addolorata e il Rettore provveda all'occorrente.
Nell'altare di S. Andrea il rettore chiuda il foro rotondo e faccia dipingere l'immagine del Santo titolare, avendo ottenuto il Rettore, don Annibale Santili, due titoli diversi per dispensa, come si dice, del Vescovo.
All'altare di S. Giacomo il Rettore pareggi la mensa alla tavola e porti avanti la pietra sacra.
Il Rettore dell'altare di S. Girolamo lo fornisca di candelieri.
L'altare di S. Francesco sia fornito di ogni suppellettile da parte del Priore e Prebendati, oppure sia demolito.
II Rettore porti avanti la pietra sacra nell'altare di S. Vincenzo. Le reliquie incerte siano trattate come tali.
Infine tutti i chierici resero buona testimonianza del Vescovo, che dovrebbe però procedere alla privazione del beneficio nei confronti del Prebendato assente, e devolvere le entrate a favore dei curati.
E poiché in questo luogo vi sono due Confraternite, una del S.mo Sacramento e l'altra del Rosario, senza i rispettivi Rettori, è stato ordinato al predetto Priore di rivedere la loro contabilità e, se occorre, rimetta ogni cosa nelle mani del Vescovo.
Si adatti quanto prima l'organo alle possibilità della chiesa. Ugualmente si trovi un organista e i Prebendati non devono Celebrare al posto dei Rettori degli altari, sotto pena riservata all'autorità, per non svilire il culto divino.
Al Rettore della chiesa di S. Antonio, don Ambrogio Santili, originario del luogo, spetta fare il palliotto di cuoio dipinto all'altare maggiore e procurare un calice e un messale nuovo fra sei mesi, come pure delle tovagliette all'altare di S. Lucia.
La chiesa dell'Annunziata, fuori ma vicino alle mura, è ben tenuta, e perciò fu ordinato al Rettore solo di tenerla chiusa e di provvedere l'altare di ogni cosa necessaria per la messa e ugualmente di celebrare secondo quanto stabilito.
Nessuna lagnanza è stata esposta dai pochi chierici presenti, e il Priore è da tutti ritenuto idoneo.