OMAGGIO PERMANENTE A SISTO V
Ringrazio con immenso piacere il maestro e amico Luciano Capriotti, l’artista Capri Otti, per l’ospitalità che mi offre in queste pagine, coinvolgendomi idealmente ed emotivamente, ancora una volta nel suo secondo Omaggio a Sisto V che questa volta diventa permanente, ospitato e inaugurato nella Chiesa Santa Lucia di Grottammare per la Santa Pasqua e la riapertura dello storico luogo di culto.
Con sensibilità e lungimiranza ammirevoli, la Chiesa locale e il Comune di Grottammare non si sono lasciate sfuggire l’occasione di accogliere la donazione a titolo gratuito che Luciano Capriotti ha inteso fare del suo Omaggio a Sisto V, decidendo di dare alle stampe il Catalogo delle sue opere che saranno ospitate nella mostra permanente dedicata al suo cittadino più illustre Felice Peretti/Sisto.
Le opere dell’Omaggio Sistino di Capri Otti sono state molto apprezzate in occasione del V Centenario della nascita di Sisto V (2021 - ’22); infatti, un buon numero di esse sono state esposte nella Mostra itinerante nazionale organizzata e coordinata dall’Archeoclub d’Italia APS col patrocinio del Ministero della cultura, e quello non oneroso del Pontificio Consiglio della cultura, della Regione Marche, del Comune di Montalto delle Marche e la fattiva collaborazione di Su Concordu ‘e Santa Rughe di Santu Lussurgiu (Oristano), l’Associazione musicale R.O.L.F. di Ripatransone, l’Arciconfraternita San Luigi de’ Ferreri di Roma e il sito www.papasistov.it
L’ occasione dunque è quanto mai significativa e propizia per questo nostro tempo di precarietà, d’incertezze e brutali violenze delle guerre, perché il rinnovato Omaggio a Sisto V di Capri Otti sollecita in ciascuno di noi la Speranza che animata dalla Fede, passo dopo passo, rende vivi gli obiettivi e concretizza i risultati che divengono ora comuni, fisicamente presenti nei luoghi piceni della nostra memoria e nella Chiesa di Santa Lucia, sorta sui resti della casa natale di Sisto V.
Il busto in ceramica policroma di Santa Lucia e la Via Crucis (realizzata in 18 graffiti su pannelli in cemento), sono le ultime creazioni in ordine di tempo dell’artista CAPRI OTTI e la riapertura della Chiesa Santa Lucia di Grottammare danneggiata dai sismi del 2016 che dopo i lunghi e complessi lavori di restauro potrà finalmente riaprire i suoi battenti al culto dei fedeli nell’imminenza della Santa Pasqua, ospiterà al piano superiore di essa (sala C. Merlini) la grande raccolta di opere che l’artista ha realizzato e dedicato a Sisto V lungo il corso di tutta la sua vita.
Un Omaggio permanente a Sisto V dunque, fisico, reale, universale ed eterno, ben localizzato geograficamente e idealmente nella “Costellazione Sistina” di opere che Capri Otti ha donato alla Chiesa Santa Lucia di Grottammare. Opere scultoree, pittoriche e di tecniche miste di grande pregio realizzate in decenni di febbrile attività artistica, confrontandosi in chiave contemporanea (e spesso ironica) con gli artisti che hanno operato nella Roma Felix del nostro Rinascimento italiano ed europeo.
La Chiesa di Santa Lucia, voluta da Sisto V e affidata alla supervisione del suo architetto di fiducia il Cav. Domenico Fontana (1543-1607), venne fatta realizzare da Camilla Peretti (1519-1605) sorella maggiore del papa, dopo la prematura morte del fratello avvenuta il 27 agosto 1590 e sorge sui resti della casa natale del grande pontefice marchigiano, nato il 13 dicembre 1521, giorno dedicato appunto a Santa Lucia.
Le cerimonie per issare la Santa Croce nel luogo ove sarebbe sorto l’altare maggiore e la posa della “prima pietra del fondamento di detta chiesa”, avvennero rispettivamente nei giorni 16 e 17 aprile 1590 (lunedì e martedì) con “molta solennità et dignità”; infatti oltre “l’arciprete con sei canonici et altri chierici, et musici dalla Ripa Tranzone” vi fu grande concorso di popolo.
Per l’assenza del vescovo di Ripatransone (il modenese mons. Gaspare Silingardi (1537?-1607), impegnato diplomaticamente presso il re Filippo II di Spagna), le due cerimonie furono presiedute dal vescovo della diocesi di Montalto mons. Paolo Emilio Giovannini (1586 – 1605). Nelle fondamenta del luogo sacro furono affogate alcune monete e medaglie commemorative.
Colgo l’occasione di questo scritto per augurare a tutti una buona e Santa Pasqua.
Umberto Guerra, Pasqua 2024