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Ripatransone (AP)

Lungo il Corso Vittorio Emanuele sono concentrati edifici rinascimentali e barocchi settecenteschi e ottocenteschi di grande interesse:  il Palazzo dei Marchesi Bruti Liberati (sec. XVII), la Chiesa di Santa Maria della Valle, ristrutturata agli inizi del sec. XX , Casa Tozzi Condivi (sec. XVIII); Palazzo Cellini, in stile neogotico (metà sec.XIX), Casa Bruni (sec. XV-XVI), dimora di Ascanio Condivi, primo biografo di Michelangelo, con elegante loggetta e finestre a croce guelfa; Palazzo Lupidi-Boccabianca (sec. XVII-XVIII) e Palazzo Tassoni-Gera, restaurato nel sec. XIX, casa natale dello scultore e collezionista Uno Gera.In piazza Matteotti possiamo ammirare palazzo Massi Mauri (sec. XVIII), a forma di carena di nave , poi palazzo Teodori  con portico ogivale a due campate e  terrecotte del ‘400, e un’altra casa del XV secolo con portico di colonne in laterizi e trabeazione in legno,. Nei quartieri più antichi, troviamo case in pietra e laterizio e stretti vicoli, tra i quali quello che vanta il guinness del più stretto d'Italia.

Oggi Ripatransone conta diversi musei e collezioni: L’Archivio Storico,  la ricca Biblioteca, il Museo Civico Archeologico, le collezioni di Palazzo Bonomi quali la Pinacoteca, gipsoteca Uno Gera, Museo del Risorgimento e Museo Etnografico

Ripatransone ha dato natali a numerosi personaggi illustri, tra i quali: Ascanio Condivi (1525-1574) artista letterato, allievo e biografo di Michelangelo del quale si conserva la casa natale; Luigi Mercantini (1821-1872) poeta e letterato risorgimentale, del quale sono presenti numerosi cimeli nella casa natale; Uno Gera (1890-1982) magistrato, scultore, filantropo; Luciano Neroni (1907-1951) cantante lirico.

In piazza Condivi troviamo la Cattedrale Basilica ad opera del modenese G. Guerra, tra il 1597 e il 1623, presenta il tiburio ottagonale del 1786, la facciata del 1842 e il campanile, innalzato tra 1884 e 1902, su progetto di F. Vespignani. L’interno a tre navate a croce latina, presenta una Pala d'altare, opera di Orazio Gentileschi (sec. XVI-XVII), e quella raffigurante la Madonna col Bambino, S. Pietro, S. Rocco, S. Antonio da Padova e S. Giovanni Battista, opera di Simone de Magistris di Caldarola (1579).

Dalla Cattedrale si accede al Santuario della Madonna detta di S. Giovanni, patrona della città. L'edicola che custodisce il miracoloso Simulacro, opera di S. Sebastiani, del 1620. nella Cripta della Cattedrale c’è la Tomba dei vescovi, edificata a partire dal 1597.

Più avanti si può ammirare il Palazzo del Podestà, interessante edificio romanico - gotico del 1304. Nella facciata si apre un porticato a sette archi, di cui quello centrale ogivale, mentre, superiormente, corre un piano di sei bifore con al centro una monofora trilobata. Dal porticato inferiore, si entra al Teatro Comunale “Luigi Mercantini”  (intitolato nel 1894) ad opera di Pietro Maggi nel 1790 e trminato nel 1843.

Nella piazza troviamo la  Chiesa di S. Chiara, fatta edificare dalle Clarisse nel 1749. L'interno, ad una sola navata, è decorato da lesene con capitelli corinzi, mentre l'altare, è interamente ricoperto da tessere marmoree. La pala d'altare è opera di Michelangelo Bedini. Qui è ospitato il Museo Di Arte Sacra facente parte del circuito dei Musei Sistini del Piceno.

Si possono anche visitare: La Chiesa di S. Filippo (168-1772) dall'architetto romano Francesco Massari, allievo del Borromini. All’interno vi sono altari in stucco dorati e interessati opere fra le quali una tela di Guido Reni.

La Chiesa di S. Michele Arcangelo (sec. XIII-XIV) presenta un portale romanico-gotico, con il portale di destra e il campanile del '500. L'interno, a navata unica, presnta interventi settecenteschi. Di grande interesse è una via Crucis  di Pericle Fazzini , una tela manieristica di Durante Nobili e un affresco del 1426 di Ugolino di Vanne di Milano.

Uscendo dal paese, vale la pena visitare la minuscola chiesa rurale di S. Maria della Petrella, del '400, con affreschi dei secoli XV e XVI di Antonio di Nicolò.

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