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Porculae et eius districtus visitatio - Die XI Novembris 1573

DSCN4265 CampanilePORCHIA e il suo territorio

novembre 1573

Si dice che la chiesa parrocchiale di S. Lucia sia di giuspatronato della Comunità di tale Terra e che questa è solito presentare due Rettori, fra i quali sono equamente divisi i beni di tale chiesa. E per la grandezza del territorio pastorale, la stessa Comunità presenta un terzo Rettore, che sia chierico, cui assegna i beni delle chiese rurali di S. Pietro, di S. Gio­vanni e di S. Maria fuori le mura. Tali Rettori esercitano la cura delle anime a turno per una settimana. I proventi sono alquanto bassi, ricevendo appena tre salme di grano ciascu­no. Le famiglie della parrocchia sono circa duecento.

Dopo aver visitato la S.ma Eucaristia, il rev. Visitatore ha decretato che la custodia di le­gno sia foderata interiormente con seta rossa entro due mesi e quanto prima si ponga in fondo un corporale.

Si stacchi dalla parete il fonte battesimale e si prepari un piedistallo più decoroso e un più decoroso tabenarcolo di legno a forma di piramide, con il suo armadietto al centro per conservare i sacri oli. Tutto ciò sia ben chiuso e pronto entro quattro mesi.

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PATRIGNONUM Die XI Novembris 1573 - Vitsita apostolica Mons. Maremonti

PATRIGNONE
11 novembre 1573

p133 particolare portaleLa chiesa parrocchiale di S. Maria de Viminatu, l'unica del paese, è normalmente retta da tempo immemorabile da un solo Priore e tre Prebendati, in qualità di coadiutori di tale Priore e facenti parte del clero diocesano, per l'esercizio pastorale. Si asserisce che i proventi della chiesa non superano le dieci salme di grano secondo la misura ascolana, pari a venti misure comuni, oltre a sei salme di vino per ogni porzione dei proventi divisi fra i suddetti Priore e Prebendati, in modo che sia assegnato un quinto di essi ad ogni Prebendato e due parti al Priore. 

Le famiglie soggette a tale cura pastorale sono 260; le canoniche del suddetto clero sono adiacenti alla chiesa e vi dimorano lo stesso Priore e i Prebendati, che prestano lodevolmente il servizio liturgico nel corso della settimana, e nei giorni festivi sono soliti cantare solennemente le messe e i vespri, e tutti insieme concorrono a qualsiasi spesa sia ordinaria che straordinaria, e recitano collegialmente in chiesa la preghiera del mattutino e delle altre ore canoniche.

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Visita apostolica di Mons. Gian Battista Maremonti - Die X Novembris 1573

maremonti

 MONTALTO - 10 Novembre 1573

La chiesa parrocchiale di S. Maria al Colle si distingue per avere due Rettori in solido, co­me dimostrano i loro rispettivi documenti. Costoro esercitano la cura delle anime, alter­nandosi nelle settimane, secondo quanto da essi stabilito, per cinquanta famiglie. Ognuno percepisce come reddito circa dieci salme di grano, sei di vino, un po' di olio. Tale divisione della parrocchia si dice sia stata fatta molto tempo fa. Non vi sono canoniche per i sacerdo­ti e tutti concordano nel dire che ogni Rettore concorre alle spese della chiesa in eguale mi­sura.

Circa il luogo per custodire l'Eucaristia è stato ordinato che interiormente sia foderato di seta e che le particole riservate agli infermi siano opportunamente conservate in una pissi­de d'argento. Il fonte battesimale sia fornito entro due mesi di una vasca di stagno dorato e di un decoroso tabernacolo, e ugualmente fra dieci giorni sia provvisto di buona serratura.

Il vasetto dell'olio degli infermi sia collocato accanto alla custodia dell'Eucaristia ma sepa­rato e chiuso, obbedendo ai sacri decreti. Gli oli che servono per il battesimo siano conser­vati nell'armadio del battistero.

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