Venezia
1585 2 maggio “In Venetia l’annunzio dell’assunzione fu dato, secondo l’uso, dal nunzio che comparve in Senato, e scambiò coi Savi del cosiglio parole poche e misurate. Ambedue le parti si tennero strettamente alle forme diplomatiche prescritte dall’etichetta. Imperocchè il nunzio ignorava la condotta che terrebbe il nuovo papa verso la republica, la quale per l’addietro ne aveva chiesto il richiamo; e il collegio dal canto suo, precisamente per questa ragione, si teneva in riserbo, molto impensierito dell’atteggiamento che prenderebbe il già Inquisitore espulso dal suo territorio. Ma in Roma l’ambasciatore Priuli dai primi abboccamenti potè convincersi che il papa era animato delle migliori disposizioni riguardo a Venezia” (9-pag. 203)
Sisto vuol conservare buoni rapporti con la Serenissima, rinunciando ad ogni rivendicazione giurisdizionale e mitigando le clausole più urtanti della Bolla "In coena Domini", contando su un' azione risolutiva contro gli ottomani nel Mediterraneo.
1586
Il doge Pasquale Cicogna (1585-1595) dona Palazzo Gritti a V a Venezia al Papa che diventerà la residenza dei nunzi apostolici.
1586
Sisto V autorizza a spostare il vescovado da Concordia a Portogruaro e la chiesa maggiore di questo luogo viene eletta concattedrale.