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Castignano

Di grande interesse è il suo centro storico ancora intatto con i palazzi medioevali e rinascimentali e le chiese romaniche. Stando ad alcuni storico locali,  Castignano era luogo di transito per pellegrini che da Roma si recavano in Terra Santa, e si presume la presenza dei Templari per via della croce patente sopra al portale della Chiesa di S. Maria del Borgo: la struttura della chiesa risale al XIII secolo, nel XIV secolo, fu ingrandita dai monaci benedettini di Fonte Avellana; da ammirare due portali gotici con grandi monofore,  gli archetti trilobati e la torre del XVI secolo. All’interno presenta un altare barocco e il dipinto Madonna con bambino e S. Giuseppe di Giuseppe Ghezzi. Fino al XVIII secolo alla chiesa era annesso uno Spedale per pellegrini.

Chiesa S.S. Pietro e Paolo del XIII secolo, stile romanico,  facciata lineare adornata da un grande rosone  del XIV secolo, portale con formelle decorate in cotto,  la torre campanaria è allineata alla facciata e presenta due monofore e cuspide in laterizio. La parte absidale, più antica, ci riconduce al periodo delle chiese fortificate, presentando due monofore che sembrano feritoie. L’interno è a due navate e copertura a capriate, si può ammirare una statua lignea quattrocentesca raffigurante S. Pietro e un dipinto su tela del XV sec. raffigurante i due Santi. Pregevole coro ligneo quattrocentesco,  La cripta del XIII secolo, presenta resti di affreschi di scuola crivellesca. 

Le frazioni di Castignano sono: Castiglioni, Rufiano, San Martino, Sant'Angelo di Ripaberarda, San Venanzo e Ripaberarda, la frazione più abitata.

Ripaberarda

E’ sita sulla provinciale per Ascoli Piceno a 465 m s.l.m. con 1012 abitanti. E’ costruito sul territorio dei calanchi alle falde del Monte dell’Ascensione. Chiamata “la Troia” dagli abitanti del circondario, sembra che il suo toponimo derivi da certo Berardo, un signore ascolano che, messo al banno, trovò qui rifugio.
Nel 1298 il castello di Ripaberarda , diviene vassallo di Ascoli. Nel XVI secolo il castello subì una serie di frane che fecero scomparire maggior parte del paese, restando la porta castellana e  una parte delle mura fortificate. Di interesse la torre rompi tratta e la porta castellana dotata di feritoie da moschetto contrapposte al fornice della porta, e di bertesca realizzata su beccatelli intervallati da caditoie. All’interno del castello si può ammirare il campanile cinquecentesco edificato su preesistenze (turris capitis), attributo ad Antonio da Lodi, con elementi decorativi in maiolica, si presenta a base quadrangolare e una cuspide ottagonale e quattro pinnacoli.

La chiesa di Sant'Egidio Abate fu distrutta da una frana nel 1510 restando in piedi solo l’oratorio al quale fu subito affiancato il campanile già citato. Alla fine del secolo fu edificata la chiesa di Santa Maria extra Moenia cioè "fuori le mura", la quale resterà unica chiesa officiata. Nel 1928 la chiesa di Santa Maria venne trasformata radicalmente e assunse il nome dell’antica chiesa di Sant'Egidio Abate. Fu spostato l’orientamento aprendo l’ingresso nella parete opposta. L’altare monumentale dell’artista Ascolano Lazzaro Giosaffatti del XVIII secolo, fu spostato nella cripta.

Ripaberarda è stata comune fino al dicembre 1865 quando, con Regio Decreto, divenne frazione di Castignano.

Bibliografia essenziale:

  • Secondo Balena, Antonio Rodilossi, Castignano. Storia, arte, cultura, tradizione, il Segno, Verona , 1984.
  • M. Mauro, Castelli, Rocche, torri, cinte fortificate delle Marche; i Castelli dello Stato di Ascoli, Ripaberarda, Adriapress Ravenna, 1998.

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