Sisto V alla sorella Camilla Peretti in occasione della donazione di Villa Montalto
“Habbiamo risoluto di assegnarvi per vostra habitazione in perpetuo dono il Palazzo, e Vigna Peretti et a questo fine habbiamo dato ordine da un mese in qua di farlo più nobilmente ammobiliare di quello che era nel tempo, che da Cardinale habbiamo fatto. Questo è un luogo fabbricato, e piantato da Noi, e che era tutto il maggior nostro diletto, quando eravamo Cardinale, che maggior ci riesce hora la soddisfazione di vederlo, e considerarla habitatione e dominio di una nostra così cara Sorella, e questa mede[si]ma consideratione deve obbligare a voi di vivere in questo luogo con tutta la maggior soddisfazione del mondo, tanto più che in se stesso, e per le delitie del giardino, e per la nobiltà, et ordine del Palazzo, merita il nome di domicilio Reale. Ma benché reale sia l’habitatione, giacché vostra per l’avvenire s’intende, non vogliamo, che reali siano gli effetti anzi sarà nostra maggior soddisfazione, e vòstra gloria, che in quelle stanze reali si racchiudi la modestia in voi di una vita privata. A questo fine dunque sarete provvista di una corte decente, ma senza fasto, commoda, ma senza orgoglio, e che serva piuttosto di edificazione che di scandalo e di soggetto di discorso al popolo. Questa corte deve essere regolata secondo alla portione, che vi assegniamo per il vostro mantenimento, che è di mille scudi il mese, che la renderemo fondata in rendita certa...”
(Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ottoboniano 734