Camilla e il Beato Fra' Felice da Cantalice
Quando la Signora Donna Camilla Peretti sorella , come altrove si disse, della S. M. di Sisto V.fu a venerare il sacro Cadavero di Felice non ancora sepolto, volle da' Frati alcuni pochi capelli del Servo di Cristo da conservare appresso di sé per sua divozione, e ne fu sodisfatta: curiosa un giorno di vederli la Signora Flavia Peretti sua Nipote, che fu poi spoata al Signore Don Virginio [Orsini ndr.],colle sue Damigelle, mentre se li toglievano tra loro di mano con qualche violenza, la detta Donna Camilla vedendo essere trattate quelle reliquie con minore riverenza del loro merito, gettò la carta, ov’erano involti, tra le brace con dire, ch’era meno male abbrucciarli che farsene quasì giuoco: restò a questo fatto stordita la Signora Brigida de’Santi ne’ Dondini allora presente; non havendo contuttociò in faccia della Principerà ardimento di rapire dalle fiamme la carta, la raccommandò à Fra Felice, e dopo d'haver compito ad un comando della Padrona, avvicinatasi al fuoco, ed osservata quella carta da una parte solamente abbrustolata, tratta fuori delle brace, vi trovò dentro illesi li capelli, che poi custoditi con singolarissima venerazione, e presentati nella carta, tal quale l'havea cavata dal fuoco, nella sua esamina in Processo alli Giudici, ne regislrò l’atto il Notajo con queste precise parole: Quam chartam mihi Notario ostendit dicta Tesiis, ea ut vidi, est in parte fere combusia, ea capilli omnino illesa, super qua charta fcriptum est: Li capelli di Fra’ Felice, che furono buttati nel fuoco, e non si sono abbruciati. Successo per cui si fe nota la puntuale osservanza di quella promessa fatta da Dio a’ suoi servi fedeli: ch’egli haverebbe gran cura eziandio d’ogni pelo del capo loro: Capllus de capite non peribit. (Luc.c.21). [„.]